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Omicidio Mottura: le richieste dei pm

Lunedì 12 la Procura di Torino (pm Marco Sanini e Valentina Sellaroli) ha chiesto l'ergastolo per Emirjon Margjini (con isolamento diurno per un anno) e Mergim Lazri. Sono accusati dell'omicidio dell'architetto 49enne Roberto Mottura, ucciso nella notte tra l'8 e il 9 giugno 2021 nel corso di un tentativo di rapina nella sua casa di via del Campetto a Piossasco. Per i pm sono in egual modo responsabili e non meritano attenuanti, anche se Margjini (detenuto a Cuneo) sarebbe quello che ha materialmente esploso il colpo fatale, partito da una pistola calibro 22 mai ritrovata. Quanto a Lazri, oggi a piede libero, la Procura vorrebbe la misura cautelare perché esiste 'un concreto pericolo di fuga e reiterazione del reato'. Richieste condanne (da 1 a 4 anni e mezzo) anche per quattro componenti della famiglia Hili, tre fratelli e un cugino, accusati di favoreggiamento, possesso di droga e armi nell'ambito di un altro filone della complessa inchiesta.

LUCIA SORBINO/ 2

Dopo una requisitoria di oltre 3 ore, lunedì 12 la Procura (pm Marco Sanini e Valentina Sellaroli) ha chiesto l'ergastolo per Emirjon Margjini (con isolamento diurno per un anno) e Mergim Lazri, entrambi nati in Albania (il primo nel '91, il secondo nel '97). Sono accusati dell'omicidio dell'arch. 49enne Roberto Mottura, ucciso nella notte tra l'8 e il 9 giugno 2021 nel corso di un tentativo di rapina nella sua casa di Piossasco.

Per i pm sono in egual modo responsabili e non meritano attenuanti, anche se il Margjini (detenuto a Cuneo) sarebbe quello che ha materialmente esploso il colpo fatale, partito da una pistola calibro 22 mai ritrovata.

Quanto a Lazri, arrestato pure lui il 28 settembre 2021 ma poi scarcerato su disposizione del Tribunale del Riesame due mesi più tardi, la Procura ha chiesto la misura cautelare perché esiste 'un concreto pericolo di fuga e reiterazione del reato'.

Secondo i pm non ci sono dubbi: i colpevoli sono loro. È vero che non hanno lasciato impronte, che non ci sono video che li abbiano ripresi o testimoni che li abbiano riconosciuti. Non c'è neppure l'arma del delitto. Per questo ad inizio dibattimento lo scorso novembre davanti alla Prima Corte d'Assise (presidente Alessandra Salvadori, a latere Roberto Ruscello e al loro fianco sei giudici popolari), pareva che per gli inquirenti il processo sarebbe stato tutto in salita. A febbraio, quando a testimoniare sono stati chiamati i Carabinieri che hanno eseguito le indagini sul campo e analizzato una mole impressionante di dati (intercettazioni, tabulati telefonici, tracciati gps, ecc.), il vento è cambiato. L'impianto accusatorio ha cominciato a mostrare la sua potente trama e per i difensori il compito si è fatto più arduo.

Lunedì Sanini e Sellaroli si sono alternati nel ricostruire l'intero e complesso percorso d'indagine, mettendone a fuoco gli elementi cardine. Al termine hanno chiesto la pena massima per entrambi, e condanne anche per 4 componenti della famiglia Hili (i tre fratelli Nikolin, Pavlin e Giergj, e il cugino Xhovani) accusati a vario titolo di favoreggiamento, possesso di droga e armi. A farli finire in un filone parallelo dell'indagine era stata la perquisizione del 28 settembre 2021, quando nella loro abitazione torinese era stato arrestato Margjini, da loro ospitato, e lì erano stati trovati pure cocaina (383 grammi) e hashish (poco più di due etti), oltre a munizioni e un fucile da caccia rubato in una villa di Roletto pochi giorni prima dell'omicidio Mottura. Per loro hanno proposto pene da 1 anno (Pavlin) e 4 anni e mezzo (Nikolin, il capofamiglia).

Dopo la discussione dell'avv. Arianna Corcelli (parte civile per la moglie e il figlio dell'architetto), che ha rimarcato l'assoluta bontà degli elementi di prova e l'attendibilità dei testimoni, è poi toccato alla difesa Hili, rappresentata dagli avv. Roberta Sisimbro e Mirco Consorte. In poco più di due ore i legali hanno concluso invocando l'assoluzione per tutti, seppur con formule diverse. «Sono estranei all'intera vicenda» : Sisimbro ne è certa. Vedremo cosa ne dirà la Corte. Prima però ci saranno le arringhe dei difensori di Margjini (avv. Pasquale Crea) e Lazri (avv. Antonio Genovese). Udienze il 10 e 11 luglio.

LUCIA SORBINO

Processo per l'omicidio dell'arch. Mottura.

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